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SHADOW ON A WALL - Finalmente insieme

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Dopo tanto tempo ho realizzato di non avere inserito, in questa cronaca di suono e corpi, l'atto finale. Finalmente insieme negli spazi di Ibidem Aps, circolo culturale della capitale. Sono passati mesi oramai, ma la sensazione di essere tanto vicini da potersi toccare era talmente vivida che ancora ci rende increduli.

SHADOW ON A WALL- PRIMO MAGGIO-TE RECUERDO AMANDA

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A chi lavora, a chi sogna di migliorarsi, a chi si fa strumento per aiutare, salvare, far crescere. A chi muore per questo. A chi ne difende il diritto, a chi lo consacra e lo onora.

SHADOW ON A WALL - Bella Ciao

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La memoria è come questa sedia rossa. Non è comoda, non è inamovibile. Può essere mossa a proprio piacimento per arredare, sedersi, leggere...Può appartenerci, ma tante sedie trovano spazio nelle vite di ogni persona. La memoria è quello che noi condividiamo con essa. La storia della nostra famiglia, dei nostri cari, di chi ha lottato per la nostra libertà, noi che eravamo un fremito di uno sguardo al futuro, il giorno che la libertà dal nazifascismo è diventata reale. Quella sedia la poniamo al centro della nostra casa, della nostra patria, del nostro sentire comune. Ora e sempre.

SHADOW ON A WALL - LEGS

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Ho lasciato che mi immaginasse a somiglianza del mio riflesso nei suoi occhi. Io ballo, io ballo nel battito di ali improvvise. W.Szymborska

SHADOW ON A WALL - UNA SPIAGGIA DECADENTE

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Nel silenzio del tetto di un palazzo la luce rivela l'attività selvatica di una creatura che si crede ferma in piedi, il petto al sole di questi giorni. La reclusione i divieti, un tempo che crediamo sospeso. Dunque; ci verrà forse restituito qualcosa? Ci verranno forse abbonati questi giorni, alla fine del nostro calendario? Non credo. Allora non è questo il tempo dell'attesa... è, invece, piena e inesorabile vita. EVA GRIECO

SHADOW ON A WALL - FACE

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Prende la distanza l'ombra dal muro, diventa carne per guardare diventa forma per interrogare Eva Grieco ci mette la faccia per questo gioco per due clarinetti. Lockdown, giorno 32. Fino a qui tutto bene.....

SHADOW ON A WALL-MANI

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Le mani sono le orfane principali di questo periodo. L'assenza di contatto, che possa essere di incontro, di vicinanza anche solo di scuotimento. Il contatto come nemico giurato in questo momento di tutela della nostra salute. Ma il contatto è tutto. L'essenza del riconoscersi, di sentirsi uguali e nello stesso posto. E se queste mani potessero raccontare? Sarebbero una piccola ombra sul muro forse, piena di senso.